Vaccino: un piano per immunizzare i giovani, perché non funziona?

Figliuolo: “Corsie preferenziali per immunizzare i più giovani”

Vaccinare i più giovani: è questo l’obiettivo del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, che punta soprattutto su una fascia d’età: dai 12 ai 19 anni. E per farlo pensa anche a una corsia preferenziale per gli adolescenti che vogliono ricevere il vaccino. In queste settimane la campagna vaccinale dei più giovani è entrata nel vivo e la priorità sembra essere il ritorno a scuola a settembre. Ma parte della comunità politica e scientifica non è concorde su questo approccio.

Corsie preferenziali e no prenotazioni per adolescenti

Per i giovani si pensa  dunque  a qualche iniziativa mirata. La prima sembra essere quella delle corsie preferenziali negli hub vaccinali: gli under 19 potrebbero accedere senza prenotazione, ricevendo subito la dose. Un’operazione che potrebbe essere portata avanti coinvolgendo anche medici di base, pediatri e farmacisti, secondo Figliuolo. Che non sembra essere preoccupato dal numero di dosi consegnate e in consegna in Italia: “I vaccini ci sono e la loro disponibilità è tra l’altro destinata a crescere in maniera considerevole, da subito dopo Ferragosto, grazie all’azione del presidente Draghi in ambito europeo”.

Negli ultimi giorni lo stesso commissario sembra puntare sempre più sulle vaccinazioni dei minorenni, rivendicando con orgoglio l’alta adesione dei giovani italiani: “Nella fascia dei giovani stiamo già andando bene, visto che, da un recente rilevamento effettuato dal Financial Times, è emerso che l’Italia è terza nel mondo per vaccinazioni ai giovani di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Anche in questo periodo, maggiormente dedicato alle vacanze, la propensione alla vaccinazione tra i giovani è rimasta alta. È proprio nella classe tra i 12 e i 29 anni che stiamo registrando il maggior numero di prime somministrazioni”.

Immunizzazione prevista anche per i giovani tra i 20 e i 29 anni

Oltre agli adolescenti e ai 4,4 milioni di over 50 non vaccinati, quella tra i 20 e i 29 anni è l’altra fascia su cui il generale Figliuolo intende spingere per rendere la circolazione del virus meno problematica in autunno, quando la vita all’aperto diminuirà e comincerà la stagione influenzale. Si tratta di ragazzi spesso impegnati nella formazione universitaria – effettuata in questo anno e mezzo per la gran parte a distanza – e occorre dare l’ultima accelerazione smontando diffidenze e incomprensioni. Ci sono oltre 2 milioni di ragazzi tra i 20 e i 29 anni che non hanno ancora ricevuto la prima dose, mentre in 2,7 milioni hanno già completato il ciclo e quasi 1,3 milioni attendono il richiamo, quasi la metà delle seconde dosi complessive.

Libero arbitrio: mantenerlo?

La questione è ancora aperta, c’è chi infatti si oppone. Non sono pochi i paesi sia in Europa che al di fuori. Tra tutti la Gran Bretagna e la Germania che hanno aperto alla vaccinazione dei più giovani solo se fragili. Seguono questo approccio anche per Olanda, Finlandia, Belgio e Svezia.

Voci contro anche nella politica italiana, tra tutti il leader della Lega Matteo Salvini che boccia la vaccinazione per i giovanissimi. Per l’ex ministro dell’Interno infatti va messa in sicurezza la popolazione “dai 60 in su, da 40 a 59 scelgano, per i giovani non serve. Parlare di obbligo per studenti di 13 o 14 anni o per gli insegnanti non fa parte del mio modo di pensare un paese libero. Entro settembre si stima di arrivare oltre il 90% di copertura volontaria fra gli insegnanti. Che senso ha parlare di obblighi o licenziamenti a scuola?”. Infine, un passaggio sulle scelte che farà suo figlio: “Mio figlio, che ha 18 anni, è libero perché è adulto e può fare quello che vuole e si informa, non rischia se guardo i numeri. Noi dobbiamo coprire e tutelare tutti coloro che rischiano di più dai 60 anni in su”, ha detto in un intervento a ‘Quarta Repubblica’ su Rete4. “Mio figlio può andare a trovare i nonni (vaccinati) senza che rischino – ha aggiunto – Non è che devo vaccinare mia figlia di 8 anni con tutti i rischi denunciati nel mondo, per come ce l’hanno raccontata, perché sennò non può andare a trovare i nonni”.