Manfredi, Anr autonoma e dalla solida reputazione scientifica

“È importante che ci siano finanziamenti aggiuntivi per la ricerca scientifica, lo strumento dell’Agenzia nazionale per la ricerca in questo senso può rispondere alla richiesta di un miglior coordinamento delle forze che sostengono economicamente il settore”. Lo ha dichiarato in un’intervista per Ricerca&Salute Gaetano Manfredi, rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II poco prima di essere indicato dal premier Conte come prossimo ministro dell’Università e della Ricerca. Manfredi questa mattina ha preso parte al congresso per l’accordo istituzionale tra le due Cattedre UNESCO della Campania, retta per la Federico II da Annamaria Colao e per la Luigi Vanvitelli da Carmine Gambardella.

Rettore, qual è il valore del partenariato che oggi vede protagoniste le università Federico II e la Luigi Vanvitelli?

Le Cattedre UNESCO sono uno strumento che esiste da molti anni e testimoniano l’eccellenza della ricerca scientifica connessa anche all’impatto sociale che questa ha sulla comunità. In Campania abbiamo due cattedre UNESCO e la loro funzione è estremamente importante perché coniuga la ricerca d’avanguardia con la necessità di divulgare i suoi risultati presso il grande pubblico e mettere al servizio della collettività quanto scoperto.

Cosa rappresenta per la Campania e il Meridione l’istituzione della Cattedra UNESCO della Federico II retta dalla professoressa Annamaria Colao?

La cattedra UNESCO affronta il tema fondamentale del rapporto tra salute, alimentazione ed educazione, argomenti fondamentali per la qualità di vita dei cittadini. È il riconoscimento di una ricerca di qualità che già esiste, ma è anche lo stimolo per incrementare la rete internazionale e sfruttare concretamente e al meglio i risultati della ricerca. In particolare, è significativa la presenza di cattedre UNESCO nel Mezzogiorno, perché mostra come anche al Sud siano presenti contenuti di qualità e impegno sui temi di rilevanza internazionale.

Quale sarà il ruolo dell’Agenzia nazionale per la ricerca?

È importante che ci siano finanziamenti aggiuntivi per la ricerca scientifica, lo strumento dell’Anr in questo senso può rispondere alla richiesta di un miglior coordinamento delle forze che sostengono economicamente il settore. Importanti saranno le modalità con le quali l’Agenzia sarà effettivamente attuata. Per funzionare dovrà essere super partes e puntare su una solida reputazione scientifica. Sono soddisfatto delle ultime modifiche approvate in manovra. Auspicabili anche i finanziamenti aggiuntivi per la ricerca previsti per i prossimi anni. La direzione mi sembra sia quella giusta, ma per vedere davvero gli effetti dobbiamo aspettare un’implementazione.

Qual è il ruolo della Federico II nell’ambito della Ricerca?

La Federico II, tra le più importanti università d’Italia e la più grande del Mezzogiorno, ha i maggiori risultati della ricerca scientifica svolta nel Centro-Sud, ricopre quindi il ruolo di guida per un territorio che negli ultimi anni ha sofferto enormi difficoltà legate alla crisi economica.

Legate anche a una mancanza strutturale di investimenti.

La carenza di investimenti ci ha colpito, ma grazie alla capacità di acquisire finanziamenti esterni siamo riusciti a mantenere uno standard qualitativo molto alto. La missione della Federico II è quindi mantenere e incrementare questa funzione di guida del settore ricerca e del territorio meridionale. Il Sud è infatti un’area importante per l’intero Paese e può trovare nei settori della formazione e della ricerca le principali leve per il suo rilancio.