Lo suggerisce una ricerca dell’Università di Auckland (Nuova Zelanda)
Chi ha vissuto traumi durante l’infanzia è più a rischio di sviluppare problemi di salute mentali e altre patologie.
Lo suggerisce una ricerca dell’Università di Auckland (Nuova Zelanda), che ha analizzato 2.888 risposte a un sondaggio sulla violenza in famiglia condotto nel 2019 e associato le avversità dell’infanzia alle condizioni mentali e al maggiore rischio di sviluppo di malattie croniche, dall’asma alle patologie del sistema cardiaco.
Lo studio ha preso in esame gli effetti di 8 tipologie di traumi infantili (come abuso emotivo, fisico o sessuale, presenza di famigliari in carcere o con malattie mentali, divorzio dei genitori). Circa il 45% delle persone che hanno risposto al sondaggio non aveva riportato eventi avversi durante l’infanzia; il 21,7% ne citava uno e il 33% rispondeva di avere vissuto più di un trauma. I ricercatori hanno quindi confrontato le esperienze vissute con lo stato di salute di chi aveva risposto al sondaggio.
Ne è emerso che avere sperimentato durante l’infanzia anche un solo tipo delle avversità prese in esame era associato ad un aumentato rischio di problemi di salute mentale. Il rischio era tre volte maggiore per chi aveva vissuto più di quattro tipi di condizioni traumatiche.
L’avere avuto un membro della famiglia in carcere risultava associato 4,8 volte in più all’ictus, il risultato era doppio per chi aveva subito abusi fisici, chi era stato testimone di violenza domestica o chi era cresciuto in una casa in cui si abusava di sostanze (alcol, droghe, farmaci).
Le malattie cardiache erano 1,49 volte più diffuse tra chi aveva subìto abusi emotivi; 1,91 in caso di abuso sessuale; 1,61 se si era stati testimoni di violenza domestica (1,61) e 1,53 in caso di abuso di sostanze in famiglia. L’abuso di sostanze è stato associato anche a un maggior rischio asma (+37%). Più a rischio asma anche chi aveva un componente della famiglia con problemi mentali (+54) o chi ha vissuto il divorzio dei genitori (+47).