Toscana, commissione Sanità approva proposta di legge sul terzo settore

La commissione Sanità della Toscana ha licenziato la proposta di legge “Norme di sostegno e promozione degli enti del Terzo settore”

La commissione Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Italia Viva), con 6 voti a favore (Pd, Italia Viva e Serena Spinelli del gruppo Misto) e 4 astenuti (M5S, Sì-Toscana a Sinistra, Lega e Monica Pecori del gruppo Misto), ha licenziato la proposta di legge “Norme di sostegno e promozione degli enti del Terzo settore”. Come ha sottolineato il presidente Scaramelli, “in un clima di collaborazione fra tutte le forze politiche abbiamo mantenuto l’impegno di portare la legge al voto del Consiglio regionale. La Toscana sarà la prima regione d’Italia a dotarsi di un testo autonomo, che si richiama alla normativa nazionale, e che, dando risposte a quanto emerso dalle consultazioni con gli addetti ai lavori, creerà opportunità per i soggetti del Terzo settore, rendendoli anche attori istituzionali nella fase della progettazione”.

L’iter del testo della proposta di legge

Il testo della legge è stato arricchito anche con il contenuto di due blocchi di emendamenti: il primo blocco presentato dal presidente Scaramelli (Italia Viva) e dal consigliere Enrico Sostegni (Pd); l’altro presentato sempre da Scaramelli, da Enrico Sostegni, Nicola CioliniPaolo BambagioniIlaria Giovannetti e Leonardo Marras del Pd, e da Serena Spinelli (gruppo Misto). Respinti, invece, gli emendamenti presentati da Monica Pecori (gruppo Misto) con Paolo Sarti e Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra) e da Irene Galletti (M5S). “La legge – ha aggiunto Scaramelli – introduce novità importanti. È servito un anno di lavoro, ma si trattava di un testo complesso, importante e non banale che ha richiesto ascolto e valutazioni attente”.

L’obiettivo

L’atto ha lo scopo di adeguare la disciplina regionale a quella nazionale, dopo l’approvazione nel 2017 del Codice del terzo settore. L’obiettivo è quello di promuovere e sostenere gli enti del terzo settore e le altre formazioni sociali, coinvolgendoli in tutto il processo decisionale. In particolare si rende sistematica la collaborazione tra questi enti e la pubblica amministrazione, prevedendo regole precise riguardo alla co-programmazione e alla co-progettazione. La proposta di legge prevede anche che le pubbliche amministrazioni possano stabilire diverse agevolazioni per il terzo settore, come la concessione per un massimo di trenta anni di beni mobili e immobili, l’utilizzazione non onerosa di beni per iniziative temporanee per attività di interesse generale e forme speciali di partenariato.