Siglato un Protocollo d’Intesa tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Istituto dei tumori di Napoli. Un team di medici e specializzandi seguirà i pazienti sottoposti a cure mirate a sconfiggere il tumore, ma che spesso hanno effetti collaterali su altri organi.
Quante volte, troppe, i farmaci oncologici hanno effetti collaterali sui reni? E quante volte, troppe, una terapia mirata a sconfiggere un tumore provoca un’insufficienza renale? Nasce da questa considerazione e dal numero di pazienti dai reni compromessi da chemioterapie e immunoterapie, l’accordo siglato tra il Pascale e la Vanvitelli. Un accordo che prevede l’assistenza nefrologica da parte di personale dell’Azienda del centro storico ai pazienti oncologici in cura all’Istituto dei tumori di Napoli. Il direttore dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi, Giovambattista Capasso, ha individuato i collaboratori che avranno la responsabilità di seguire i pazienti oncologici. La equipe nefrologica sarà composta anche da specializzandi a cui, con questo accordo, sarà data l’occasione di essere formati nel campo sempre più emergente dell’onco-nefrologia.
Soddisfazione nelle dichiarazioni dei protagonisti
“La collaborazione con altre aziende – dice il direttore dell’AOU Luigi Vanvitelli, Antonio Giordano – rientra nel DNA della nostra Azienda; averla promossa proprio al tempo del Covid-19 è senz’altro un atto di coraggio ed un messaggio di speranza”. Plaude alla iniziativa anche Giuseppe Paolisso, Rettore della Vanvitelli, che auspica che “l’intesa raggiunta sul piano assistenziale possa presto dar vita ad una corposa e fruttuosa collaborazione scientifica”. Soddisfazione, inevitabile, per la firma del protocollo di intesa per il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi che dichiara: “Questo accordo permetterà di completare l’assistenza multidisciplinare che assicuriamo ai nostri pazienti con quella nefrologica che non poteva non essere presente”.