L’uso delle app si sta facendo strada anche nel campo della medicina e della salute, con notevoli potenzialità e qualche rischio
Dalle abitudini alimentari al fitness, sino al monitoraggio dei parametri vitali, le app per la salute sono ormai entrate a far parte del quotidiano di milioni di persone di ogni età: uomini e donne che per il proprio benessere scelgo la via del download. Da “pazienti”, affezionati al proprio medico di famiglia, gli italiani si stanno rapidamente trasformando in “utenti”. In linea, va detto, con quanto avviene nel resto d’Europa e del mondo.
Che il ricorso a “dottor Google” sia ormai abituale lo dicono i dati: oggi quasi un italiano su due si rivolge al web per avere notizie in ambito medico. Di qui il salto collettivo verso l’uso assiduo di app per la salute. Un italiano su tre le scaricherebbe volentieri o utilizzerebbe senza problemi i wearable (dispositivi indossabili) per monitorare i parametri vitali e gli stili vita.
L’uso delle app si sta facendo strada anche nel campo della medicina e della salute, con notevoli potenzialità e qualche rischio. Esistono laboratori di ricerca che non si dedicano allo sviluppo di farmaci ma a quello di applicazioni per lo smartphone utili per la prevenzione, la diagnosi o la gestione delle malattie. Quello del rapporto tra salute e tecnologia è uno degli aspetti che sarà trattato nel corso di Donne. Il festival della salute e del benessere femminile in programma a Napoli dal 30 giugno al 3 luglio sul Lungomare Caracciolo. L’evento, promosso dalla titolare della Cattedra di Unesco educazione alla salute e sviluppo sostenibile, Annamaria Colao, metterà in luce, attraverso dibattiti ed eventi, l’importanza crescente assunta dalla medicina di genere.
In un’era dominata dalla tecnologia, lo smartphone è diventato uno strumento versatile col quale svolgere mille attività. Anche nel campo della medicina c’è molto interesse per questo strumento ormai così diffuso. La cosiddetta mobile health (salute mobile) è una branca dell’electronic health (eHealth, salute elettronica) ossia, secondo la definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, “l’uso delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione a vantaggio della salute umana”. Le app potrebbero essere usate per educare il paziente e per migliorare il dialogo tra paziente e medico, in modo da fare domande appropriate ed essere pronti a dare le informazioni necessarie allo scopo di migliorare la qualità e l’efficacia della visita. Grazie allo smartphone si potrebbero aiutare i pazienti ad assumere i farmaci come prescritto dal medico: il mancato rispetto delle prescrizioni è un problema spesso sottovalutato, con notevoli ripercussioni sull’efficacia delle cure. Usando una app il paziente potrebbe tenere conto delle pillole prese, ricevere promemoria su quelle da prendere e annotare eventuali sintomi sopraggiunti. Naturalmente, anche la mobile health comporta dei rischi. Coloro che si rivolgono costantemente a internet per l’autodiagnosi potrebbero scaricare app di dubbia origine e scarsa affidabilità. La credibilità della fonte è estremamente importante, soprattutto tenendo conto del fatto che manca una chiara legislazione in materia e non è chiaro se e quali di questi strumenti vadano autorizzati come presidi medici e da parte di chi. Appaiono particolarmente rischiose le app studiate per facilitare la diagnosi delle malattie. Il paziente potrebbe affidarsi ciecamente alla app e sentirsi erroneamente tranquillizzato quando invece la diagnosi negativa è errata e il problema c’è. Nessuna app può sostituirsi al parere di un medico e l’utilizzo di qualunque app medica deve essere concordato con il medico stesso. Le nuove tecnologie si stanno rivelando utili anche nel campo della medicina di genere. In particolare, sono già diverse app di sviluppatori italiani e stranieri che nell’elaborazione dei dati di genere si sono soffermati sugli screening dedicati alle malattie che colpiscono in prevalenza la popolazione femminile, oppure destinati al monitoraggio della gravidanza.
Sostegno psicologico in gravidanza
La gravidanza rappresenta una fase di cambiamento delicata nella vita di una donna. La metamorfosi, non solo fisica ma anche ormonale, indotta dalla gestazione è caratterizzata da cambiamenti fisiologici e processi psicologici. Diventare madre richiede una profonda ricostruzione di sé a livello individuale, di coppia e sociale e può rappresentare un periodo psicologicamente complesso. La consapevolezza delle proprie risorse, una visione positiva di sé e l’acquisizione di strategie di gestione della propria sfera emotiva rappresentano fattori importanti di promozione del benessere della donna e del bambino. Anche in questo frangente le nuove tecnologie possono venire in soccorso delle donne.
Diversi studi hanno evidenziato come le donne in gravidanza siano una popolazione particolarmente vulnerabile, ad alto rischio di sviluppare problemi di salute mentale come depressione, ansia e sintomi post-traumatici da stress. Inoltre, è risaputo che il malessere delle donne in gravidanza e le difficoltà nella regolazione delle emozioni possono influire sullo sviluppo del bambino e sull’adattamento neonatale. Pertanto, la necessità di un intervento psicologico ed emotivo a sostegno delle donne in gravidanza è indiscussa.
In questo scenario complesso, Internet e le nuove tecnologie possono svolgere un ruolo importante per migliorare la salute mentale e per promuovere il benessere psicologico prenatale delle donne in gravidanza: semplici percorsi self-help online o su smartphone potrebbero raggiungere molte donne, offrendo loro la possibilità di accedere ai contenuti appropriati nel momento e nel luogo più convenienti, garantendo il completo anonimato e a bassi costi. Con questa particolare attenzione, un team di ricercatrici psicologhe del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, composto dalle dottoresse Claudia Carissoli, Dott.ssa Giulia Corno e Prof.ssa Daniela Villani, ha sviluppato SerenaMente Mamma, una app per smartphone che propone pratiche di meditazione mindfulness integrate con attività di Psicologia Positiva specificatamente studiate per le donne in gravidanza.
La app SerenaMente Mamma propone un percorso di cinque settimane, durante le quali verranno proposte delle attività che studi scientifici hanno dimostrato essere efficaci nel promuovere una migliore gestione del proprio stato emotivo ed una maggiore fiducia nelle proprie capacità personali.
Non solo app
Non sono però solo le applicazioni a portata di smartphone ad aiutare il benessere femminile. La diagnosi precoce che si può effettuare con screening mammografici, del tumore del colon retto, della cervice, sono fondamentali per arrivare ad una diagnosi di tumori in una fase iniziale quando è possibile avere trattamenti conservativi, meno demolitivi e aspettative di sopravvivenza molto alte e anche di guarigione. In questo percorso di prevenzione le nuove tecnologie agiscono all’interno del Sistema sanitario nazionale, sfruttando gli Irccs, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Sono tante le regioni che coniugando sapientemente ricerca innovativa, sanità pubblica e sovvenzioni private, attraverso questi enti stanno aiutando le donne a intraprendere percorsi precoci di cura.
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