“L’Italia ha opzionato 202.573.000 dosi di vaccino, che rappresenterebbero una dotazione sufficientemente ampia per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte di sicurezza”. Ad affermarlo è stato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, in Aula al Senato illustrando il Piano strategico per la vaccinazione anti-Covid. Nel dettaglio, ha fatto sapere il Ministero, il numero delle dosi sarà così distribuito:
– AstraZeneca 40,38 milioni
– Johnson&Johnson 53,84 milioni
– Sanofi 40,38 milioni
– Pfizer/BNT 26,92 milioni
– CureVac 30,285 milioni
– Moderna 10,768 milioni
– TOTALE: 202,573 milioni di DOSI
Ma qual è la differenza tra i diversi vaccini in via di sviluppo? E quando saranno, presumibilmente approvati? Ancora, come sono disegnati gli studi? A tutte queste domande ha risposto la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici al fine di diffondere per una corretta informazione sulla salute: “Attualmente non sono ancora disponibili vaccini per Covid-19 ma molti studi sono in corso, alcuni in fase avanzata. Per il vaccino sviluppato dalla società Moderna è stata depositata negli Stati Uniti la domanda per la ‘autorizzazione d’emergenza’. Come spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ‘Se un vaccino si è dimostrato sicuro ed efficace, deve essere approvato dalle autorità regolatorie nazionali, deve essere prodotto secondo standard rigorosi e distribuito. L’OMS sta lavorando con diversi partner in tutto il mondo per aiutare a coordinare le fasi chiave di questo processo. Una volta che un vaccino sicuro ed efficace sarà disponibile, l’OMS lavorerà per facilitare un accesso equo per i miliardi di persone che ne avranno bisogno'”.