Lockdown e sigarette: su 2600 italiani meno di 1 su 2 ha cercato di smettere

Landi: “Paura, ansia e stress sono stati per molti un ostacolo alla cessazione del fumo, ci si è aggrappati alla sigaretta per gestire emozioni negative”

Per non mandare in fumo la salute di denti e gengive bisogna smettere di fumare: tanti italiani non ci provano o falliscono. Lo sottolinea la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP)per la Giornata Mondiale Senza Tabacco del 31 maggio, riferendo i dati di un’indagine su 2600 italiani condotta da LILT e SWG che ha mostrato come pochi siano riusciti a utilizzare la ‘pausa forzata’ del lockdown per spezzare la dipendenza dal fumo. Meno di 1 su 2 ha cercato di smettere. La maggioranza non ha cambiato abitudini o ha fumato di più per la difficoltà a gestire ansia e stress. Smettere di fumare è però un investimento: i fumatori sono più fragili di fronte a Covid-19 e le sigarette danneggiano la salute orale. Aumentano la deposizione di placca e così chi fuma ha un rischio da 2 a 3 volte più elevato di andare incontro a parodontite. Il fumo inoltre peggiora o rallenta la guarigione dopo trattamenti o interventi di chirurgia orale. “Paura, ansia e stress-evidenzia Luca Landi, presidente SIdP- sono stati per molti un ostacolo alla cessazione del fumo, ci si è aggrappati alla sigaretta per gestire emozioni negative. Circa il 30% ha fumato di più, il 15% ha visto ridursi la motivazione a smettere. La potenziale maggiore gravità di Covid-19 nei fumatori invece deve essere utilizzata come un’informazione dal grosso impatto. Ciò è ancora più importante nei pazienti con parodontite fumatori e che stanno manifestando disagio psicoemotivo per la pandemia: lo stress è uno dei motivi principali per cui non si riesce a non fumare, strategie di controllo sono essenziali perché la ‘triade’ fumo, stress e placca batterica è potenzialmente esplosiva per la salute orale”.” Superato lo stress generato dal lockdown forzato – aggiunge Silvia Masiero, coordinatore commissione editoriale SIdP -i fumatori potrebbero essere più ricettivi verso i messaggi sulla cessazione del fumo. L’odontoiatra e l’igienista dentale possono utilizzare strumenti di valutazione del grado di dipendenza per indicare il percorso più efficace. A volte bastano consigli come provare a rimandare più a lungo possibile l’accensione della sigaretta, controllare la respirazione, bere più acqua e distrarsi, ad esempio con una passeggiata. In altre situazioni è necessario rivolgersi ai centri anti-fumo”.