Una 69enne è stata operata con una tecnica innovativa al San Giovanni Bosco di Napoli
E’ stato effettuato per la prima volta in Campania e per la terza volta in Italia il trattamento della patologia aneurismatica dell’arteria epatica a una paziente di 69 anni.
La donna, si legge in una nota dell’Asl Napolli 1, è C.
M. A. ed era affetta da epatopatia cronica e da un rarissimo e voluminoso aneurisma dell’arteria epatica del diametro di 5 centimetri, già sottoposta a intervento di embolizzazione presso una struttura ospedaliera extraregionale.
Una patologia, sottolinea l’Asl, che ha un’incidenza minore dello 0.01% sulla popolazione generale, con un tasso di letalità elevata se non viene trattata.
All’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli è quindi intervenuta con l’operazione il 29 novembre l’equipe guidata dal dottore Giuseppe Bianco, direttore della chirurgia vascolare, che ha trattato la patologia con il posizionamento di uno stent innovativo “flow diverter”, utilizzato routinariamente per gli aneurismi cerebrali e invece qui usato per la patologia aneurismatica.
La metodica mini invasiva ed endovascolare ha permesso il posizionamento dello stent, garantendo l’esclusione dell’aneurisma e la contemporanea irrorazione del fegato e della milza, evitando così l’intervento di chirurgia che avrebbe invece previsto l’asportazione della milza stessa. Dopo l’intervento la paziente è stata dimessa il giorno seguente in ottima condizioni di salute