Uno studio che attraverso l’individuazione del cronotipo potrebbe cambiare l’approccio nutrizionale al paziente affetto da sovrappeso o obesità.
Parliamo di “cronotipi”, una caratteristica degli esseri umani di essere attivi in un particolare momento della giornata, regolando i ritmi del sonno e dell’alimentazione. Ma dal punto di vista della salute e in particolare del rischio di sviluppare obesità che importanza hanno? A questa domanda hanno dato una risposta i dati emersi dall’Opera Prevention Project. Il progetto è nato nell’ambito della Cattedra Unesco Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile retta dalla professoressa Annamaria Colao e si è inserito all’interno della grande manifestazione Campus 3S (Salute, Sport e Solidarietà) che dal 2010 da Napoli si sposta nelle grandi piazze Italiane.
Il progetto ha avuto luogo dall’11 al 13 ottobre 2019 a Napoli offrendo un percorso gratuito innovativo medico, sportivo, degustativo e psicologico rivolto ai soggetti affetti da sovrappeso o obesità. Il team di ricercatori coordinato dalla professoressa Annamaria Colao e formato dalla professoressa Silvia Savastano, dalle dottoresse Giovanna Muscogiuri, Daniela Laudisio, Gabriella Pugliese e dal dottor Luigi Barrea hanno messo in evidenza differenze interessanti tra soggetti “allodola” (cronotipo mattutino) e soggetti “gufi” (cronotipo serale) in termini di rischio di sviluppare obesità.
I dati della ricerca sono stati pubblicati su Nutrients, rivista di grande impatto scientifico nell’ambito della nutrizione. Vivere di notte nasconde insidie non da poco: i “gufi”, infatti, erano più esposti al rischio di uno stile di vita meno salutare, tendevano a mangiare in modo disordinato e soprattutto alimenti ricchi di grassi saturi, tendevano a fumare e a non fare attività fisica. Tutte abitudini che erano poco diffuse in chi, invece, alzandosi di buon mattino trascorreva la sua giornata in armonia coi ritmi biologici. Questi soggetti con cronotipo mattutino riferivano di avere una più elevata aderenza alla Dieta Mediterranea rispetto ai soggetti con cronotipo serale. Va da sé che la prevalenza di obesità nel gruppo di soggetti con cronotipo mattutino era nettamente inferiore rispetto al cronotipo serale.“Questo studio potrebbe cambiare l’approccio nutrizionale al paziente affetto da sovrappeso o obesità – affermano gli autori dello studio – Una dieta corretta per il cronotipopotrebbe rivelarsi più efficace del tradizionale trattamento dietetico ipocalorico. In altre parole, dimagrire educandosi al tempo del cibo”.