Grande successo per la nuova edizione del Campus 3S a Napoli

Tante diagnosi precoci, screening gratuiti e diffusione della cultura della prevenzione: tutti i traguardi della nuova edizione del Campus3S

Si è conclusa ieri l’edizione 2021 del Campus 3S, tenutosi al Villaggio Salute presso la rotonda Diaz a Napoli. Gli eventi proposti, nell’ambito dell’iniziativa del Campus Salute Onlus, sono stati tanti. Il cartellone di eventi non si è limitato al mondo della medicina, tanti gli incontri dedicati alla cultura alla prevenzione: spettacoli, mostre artistiche, presentazione di libri sono infatti riusciti a farsi spazio in uno degli appuntamenti più importanti per la comunità locale, e non solo.

Di Somma: “Con Campus3S la medicina ha la possibilità di esprimersi a 360°”

“La prevenzione in senso lato nella medicina è molto importante. In questa realtà il tema della prevenzione trova la sua massima espressione perché i visitatori hanno l’occasione di avvicinarsi – alcuni anche per la prima volta – al mondo della medicina che in questo campus si esprime a 360°“. Così il medico endocrinologo, Carla Di Somma, dell’azienda Federico II, nel corso di un’intervista rilasciata a Ricerca&Salute.
“In questo Campus ci occupiamo sia della parte nutrizionale con dei nutrizionisti che possono consigliare le persone alla buona e corretta alimentazione, sia di effettuare visite endocrinologiche su malattie tiroidee misconosciute, ad oggi in netta crescita. Nel periodo post lockdwon per Covid sono emerse più disfunzioni tiroidee post-Covid, slatentizzando quelle invece autoimmuni”, precisa l’endocrinologa. “Venire a capo di queste disfunzioni non è semplice. Esse sono subdole: si possono celare dietro ad un’astenia profonda, una facilità nell’aumentare il peso, dei disturbi sulla concentrazione”, conclude la dottoressa Di Somma.

Peduto: “A causa della pandemia sono stati persi due anni di follow-up”

Racconta a Ricerca&Salute la dermatologa Tiziana Peduto che: “Sono stati praticamente persi 2 anni di follow-up, non solo dei pazienti che non si erano mai sottoposti a visite dermatologiche ma anche di quei pazienti ai quali gli era stato diagnosticato un melanoma ma non hanno seguito più alcun tipo di terapia“. “La pandemia – prosegue – ha resettato l’alta capacità di riconoscimento delle malattie dermatologiche in fase precoce, un raggiungimento ottenuto in passato non senza qualche difficoltà. Ad ora, nostro malgrado, c’è stata una lieve regressione”.
La dottoressa ha poi concluso con un appello alla comunità: “Per i pazienti affrontare una nostra visita è molto semplice, è un sacrificio che non costa nulla. Ricordiamo che è importante sottoporsi a degli screening per poter localizzare eventualmente anomalie nel più breve tempo possibile. Controllarsi salva la vita”.

De Lisa: “I due anni di pandemia hanno messo in risalto l’assenza della medicina territoriale”

“L’importanza di Campus 3S per la comunità locale è notevolissima. Anche volendo pensare ai due anni di pandemia, questi hanno messo in risalto una cosa molto grave: la mancanza della medicina territoriale“. Dice Giovanni De Lisa agli inviati di Ricerca&Salute. Ex chirurgo al Fatebenefratelli, in pensione, De Lisa da anni svolge attività di assistenza soprattutto per gli anziani.
“La gente va seguita – prosegue De Lisa – non si può abbandonare un paziente improvvisamente. Nella mia cinquantennale carriera da chirurgo, i pazienti li visitavamo, li consigliavamo e li seguivamo in tutto e per tutto. E’ fondamentale che venga ripristinato un rapporto stretto tra il cittadino e il medico“. “Questo evento dovrebbe essere riproposto periodicamente per offrire un’opportunità maggiore a tutti i cittadini”, conclude De Lisa.

Ricozzi: “La pandemia ha ritardato in maniera esponenziale tutti i tipi di visite preventive”

“Il Campus3S offre un’opportunità di rilevante importanza e praticità. La pandemia ha ritardato in maniera esponenziale tutti i tipi di visite preventive. In quest’ultimo anno e mezzo la percentuale di infarti, ad esempio, è incredibilmente aumentata”, allarma il radiologo Tommaso Ricozzi, intervistato da Ricerca&Salute. Ricozzi ha voluto anche diffondere un appello: “Alla comunità chiedo più rigidità con sé stessi sulla prevenzione di tutti i tipi di malattie diagnosticate. Bisogna volersi bene. Fare prevenzione oggi significa accedere a strutture che, in maniera rapida, qualificata e possibilmente a costi ridotti, effettuano diagnosi precoci per evitare le progressioni di alcuni fenomeni ed evitino l’impossibilità nell’affrontare un percorso terapeutico che in altri tempi sarebbe stato facilmente perseguibile”.

Cultura della prevenzione

Grande soddisfazione per tutti gli specialisti che hanno reso possibile anche quest’anno, nonostante la difficile congiuntura pandemica, al nuovo appuntamento con il Campus Salute, promosso dalla Onlus presieduta da Pasquale Antonio Riccio (in foto). Un progetto che ha visto un grande arricchimento grazie all’offerta sanitaria di screening gratuiti e dei tanti incontri che hanno facilitato la diffusione della cultura della prevenzione. Il Villaggio della salute sul Lungomare di Napoli ha contribuito così a salvare molte persone grazie alle tantissime diagnosi precoci effettuate.