Ecdc: vaccinare adolescenti ma con determinate condizioni

Ammon: “E’ necessario considerare l’immunizzazione dei più giovani”

“Con il progredire delle vaccinazioni” contro Covid-19, “stiamo arrivando alla fase in cui è necessario prendere in considerazione l’immunizzazione dei gruppi di età più giovane come gli adolescenti”. Lo afferma Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, che ha pubblicato oggi un report sulle vaccinazioni anti-Covid per i più giovani, a qualche giorno del via libera dell’Ema all’uso del vaccino Pfizer-BionTech nei 12-15enni. “La nostra guida – spiega Ammon – evidenzia diverse questioni importanti di cui i responsabili politici devono tenere conto, come l’attuale diffusione della vaccinazione, specialmente nelle fasce di età più avanzata, l’incidenza di Covid-19 nella popolazione e problemi relativi alla disponibilità e all’accesso ai vaccini su scala globale”. Alcuni Paesi dell’Ue e dello spazio economico europeo hanno già avviato la vaccinazione degli adolescenti con il vaccino già autorizzato per l’uso dai 16 anni in su, ora approvato anche per i 12-15enni. Per questo l’Ecdc chiarisce che, “poiché il decorso della malattia di Covid-19 è in genere più lieve negli adolescenti sani, la somministrazione del vaccino nei gruppi di età più avanzata dovrebbe continuare a essere prioritaria prima di considerare gli adolescenti. La vaccinazione degli adolescenti ad alto rischio di Covid grave dovrebbe avere la stessa priorità della vaccinazione di tutte le persone ad alto rischio di malattia grave in altri gruppi di età”. L’Ecdc sottolinea inoltre “l’importanza di continuare a monitorare la diffusione di varianti preoccupanti tra i più giovani e di valutare gli effetti a lungo termine di Covid-19”.