Disfunzioni sessuali femminili e diabete: come la scienza supera i tabù

Sessualità femminile e tabù: come la ricerca scientifica sta superando i tabù

Già nel 1974, l’Organizzazione Mondiale della Sanità definiva la salute sessuale come “parte integrante della salute e del benessere dell’individuo”. Eppure, nel XXI secolo, la sessualità femminile rimane ancora un tabù. Si parla molto dei problemi sessuali maschili e troppo poco di quelli femminili. Le motivazioni sono socio-culturali, etniche e religiose, ma dipendono anche dalla scarsa sensibilizzazione su questo tema. Solo una minima parte delle donne con problematiche sessuali si rivolge a uno specialista. Così, seppur ampiamente diffuse nella popolazione generale, le disfunzioni sessuali femminili rimangono spesso misconosciute, non diagnosticate e non trattate, causando un impatto negativo sulla qualità di vita delle donne e sulle relazioni interpersonali.

Le disfunzioni sessuali femminili (DSF) costituiscono un gruppo eterogeneo di disordini che include disturbi del desiderio sessuale, dell’eccitazione, dell’orgasmo e comparsa di dolore durante l’atto sessuale (dispareunia).

I disturbi sessuali rappresentano una complicanza cronica del diabete in entrambi i sessi. Tuttavia, i dati sulla prevalenza delle disfunzioni sessuali femminili nelle pazienti diabetiche sono esigui rispetto a quelli relativi alla sfera sessuale maschile.  Secondo un recente lavoro di meta-analisi, condotto su 3892 donne di età compresa tra i 18 e i 72 anni, la prevalenza totale delle disfunzioni sessuali nelle donne con diabete di tipo II era del 68.6%.

Quali sono le cause delle disfunzioni sessuali nelle pazienti diabetiche?

L’eziopatogenesi dei disturbi sessuali nelle donne diabetiche è complessa e multifattoriale e include fattori organici e psicologici. A differenza dei pazienti diabetici di sesso maschile, diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che nelle donne, la componente psicologica ha un ruolo molto importante nella sessualità. La sensazione di solitudine e di isolamento, un’alterata immagine del proprio corpo sono molto comuni nelle pazienti diabetiche.

Tra i fattori organici, invece:

  • l’iperglicemia
  • le alterazioni neuro-vascolari
  • le alterazioni ormonali
  • la strategia terapeutica utilizzata

possono tutti avere un ruolo nella patogenesi delle DSF.

Come si diagnostica una disfunzione sessuale femminile?

Recentemente la Società Internazionale per lo studio della salute sessuale femminile (ISSWSH) ha convocato un panel di esperti multidisciplinare e internazionale per sviluppare un algoritmo con delle raccomandazioni pratiche per identificare i problemi sessuali nelle donne.

Vista la difficoltà delle donne nel parlare di problematiche sessuali, il primo step diagnostico consiste in una comunicazione incentrata sulla paziente: “JUST ASK” raccomandano, “semplicemente chiedere”. È compito del medico investigare sulla salute sessuale delle proprie pazienti. Lo scopo della comunicazione è di scoprire l’effetto negativo che il problema sessuale ha sulla qualità della vita.

I questionari auto-somministrati possono essere molto utili per la diagnosi, quando si tratta di temi delicati come la salute sessuale.  Tra i più utilizzati “The Female Sexual Function Index (FSFI) che nella sua versione più breve risulta costituito da sei domande che riguardano: desiderio, eccitazione, lubrificazione, orgasmo, soddisfazione e dispareunia. Un altro semplice e veloce strumento psicometrico è l’orgasmometro, recentemente validato per valutare l’intensità dell’orgasmo femminile tramite delle semplici domande.

A differenza degli uomini, in cui i metodi di valutazione oggettiva come l’ecocolor doppler penieno dinamico sono usati routinariamente nella pratica clinica, nelle donne gli approcci diagnostici obiettivi sono utilizzati molto più raramente. Il principale marker dell’eccitazione sessuale è l’aumento del flusso sanguigno genitale. Negli anni sono stati validati diversi sistemi per studiare il flusso sanguigno a livello genitale femminile, incluse le misure di valutazione indiretta del calore (termostati vaginali, termostati labiali, elettrodi ad ossigeno), la fotopletismografia vaginale e il doppler ultrasonorografico. Il Doppler clitorideo è un metodo veloce e non invasivo che fornisce una valutazione in real time dell’anatomia e del flusso sanguigno a livello genitale.

Esiste una correlazione tra disfunzioni sessuali femminili e patologie cardiovascolari?

È ormai noto che negli uomini, la diagnosi di disfunzione erettile è in grado di predire eventi cardiovascolari maggiori. Sorge quindi spontanea la domanda: esiste questa correlazione anche per il sesso femminile? Nella donna, sebbene sia stata dimostrata l’associazione fra molti dei fattori di rischio cardio-metabolici (iperlipidemia, ipertensione, obesità, sindrome metabolica), i dati disponibili non sono stati giudicati sufficienti per concludere che le DSF possano predire eventi cardiovascolari (CV) futuri.

Quindi, dobbiamo concludere che, a differenza del sesso maschile, le DSF non sono fattori predittivi di eventi cardiovascolari maggiori.  Ma ne siamo davvero certi? L’inadeguata valutazione obiettiva delle DSF potrebbe essere il principale responsabile della mancanza di un’associazione certa tra DSF ed eventi cardiovascolari nelle donne.

Il trattamento delle DSF: una sfida tra terapie non farmacologiche e farmacologiche

Le modifiche dello stile di vita, inclusa la perdita di peso e l’attività fisica rappresentato il primo step per il trattamento delle disfunzioni sessuali nelle pazienti diabetiche. Infatti, il sovrappeso e l’obesità rappresentano dei fattori di rischio indipendenti per DSF. La psicoterapia ed eventualmente il trattamento della depressione, se presente, svolgono un ruolo essenziale. Altre strategie non farmacologiche comprendono laser vaginali, lubrificanti, creme. Riguardo alle opzioni farmacologiche, la terapia ormonale sostitutiva è approvata per le donne in post menopausa. Altre strategie farmacologiche possono essere valutate.

L’uso del testosterone è ancora dibattuto. Nonostante il testosterone sia studiato per il trattamento delle disfunzioni sessuali femminili da diversi anni, ad oggi, non ci sono terapie con androgeni approvate dall’FDA (Food and Drug Administration) per le disfunzioni sessuali femminili. Una meta-analisi pubblicata nel 2019 che include 8480 donne post menopausa con desiderio sessuale ipoattivo ha mostrato che la terapia con Testosterone è associata ad un aumento del numero di rapporti sessuali soddisfacenti e del desiderio sessuale. Ha dimostrato inoltre che le formulazioni non orali di Testosterone non sono associate ad eventi avversi.

Il trattamento dei disturbi sessuali è complesso e necessita di competenze specifiche.

La valutazione della salute sessuale deve essere parte integrante della gestione delle pazienti diabetiche che solo così potranno essere indirizzate a specialisti della sessualità per ulteriori approfondimenti diagnostico-terapeutici.

 

Gli autori

Sandro La Vignera e Federica Barbagallo (Endocrinologia Università di Catania A.O.U. Policlinico “G.Rodolico” Catania)

 

Bibliografia essenziale

  • Barbagallo, F.; Mongioì, L.M.; Cannarella, R.; La Vignera, S.; Condorelli, R.A.; Calogero, A.E. Sexual Dysfunction in Diabetic Women: An Update on Current Knowledge. Diabetology 2020, 1, 11-21.
  • Esposito, K.; Maiorino, M.I.; Bellastella, G.; Giugliano, F.; Romano, M.; Giugliano, D. Determinants of female sexual dysfunction in type 2 diabetes. Int. J. Impot. Res. 2010, 179–184.
  • Islam, R.M.; Bell, R.J.; Green, S.; Page, M.J.; Davis, S.R. Safety and efficacy of testosterone for women: A systematic review and meta-analysis of randomised controlled trial data. Lancet Diabetes Endocrinol. 2019, 7, 754–766. [CrossRef] 57. Davis, S.R.; Baber, R.; Panay, N.; Bitzer, J.; Cerdas Perez, S.; Islam, R.M.; Kaunitz, A.M.; Kingsberg, S.A.; Lambrinoudaki, I.; Liu, J.; et al. Global consensus position statement on the use of testosterone therapy for women. 2019, 22, 429–434.
  • Maseroli, E.; Scavello, I.; Vignozzi, L. Cardiometabolic risk and female sexuality-part ii. understanding (and overcoming) gender differences: The key role of an adequate methodological approach. Sex. Med. Rev. 2018, 6, 525–534
  • Mollaioli, D.; Di Sante, S.; Limoncin, E.; Ciocca, G.; Luca, G.; Maseroli, E.; Fanni, E.; Vignozzi, L.; Maggi, M.; Lenzi, A.; et al. Validation of a visual analogue scale to measure the subjective perception of orgasmic intensity in females: The orgasmometer-F. PLoS ONE 2018, 13, e0202076
  • Parish, S.J.; Hahn, S.R.; Goldstein, S.W.; Giraldi, A.; Kingsberg, S.A.; Larkin, L.; Minkin, M.J.; Brown, V.; Christiansen, K.; Hartzell-Cushanick, R.; et al. The international society for the study of women’s sexual health process of care for the identification of sexual concerns and problems in women. Mayo Clin. Proc. 2019, 94, 842–856.
  • Rahmanian, E.; Salari, N.; Mohammadi, M.; Jalali, R. Evaluation of sexual dysfunction and female sexual dysfunction indicators in women with type 2 diabetes: A systematic review and meta-analysis. Diabetol. Metab. Syndr. 2019, 11, 73