Il 46% ha dichiarato aver fatto ricorso a un Centro diabetologico una sola volta nel 2020
Il 40% dei cittadini con diabete ha sospeso le visite specialistiche per periodi che variano da 4 mesi ad un anno a causa della pandemia. Più della metà ha fatto i conti con sospensioni dei servizi offerti da Centri o servizi diabetologici, che sono andati ben oltre la chiusura per il lockdown.
Realizzata con il contributo non condizionato di Medtronic Italia, l’indagine è basata su 7.096 questionari completati (da persone con diabete, caregiver e professionisti sanitari). Il 46% degli intervistati ha dichiarato aver fatto ricorso a un Centro diabetologico una sola volta nel 2020, il 28% si è recato invece presso un reparto ospedaliero che si occupa anche di diabete. Più accessibili gli ambulatori delle ASL. In un terzo dei casi si segnala l’attivazione di controlli a distanza (con cellulari o chiamate video) nelle fasi più dure della pandemia e per il 58% dei pazienti queste modalità proseguono ancora oggi.
Altro nodo riguarda le spese che i pazienti affrontano di tasca propria. Oltre l’86% paga per aver e sensori e dispositivi di ultima generazione per il monitoraggio della patologia o per eseguire visite ed esami. L’86% segnala di pagare privatamente esami e visite specialistiche ma anche strisce reattive, pungidito, cerotti e sensori per il monitoraggio della glicemia, perché non prescritti, insufficiente o in ritardo. Circa il 13% segnala una spesa di 100 euro l’anno, il 33% di 300 euro, il 6% di 450 euro, il 7% di 1.000 euro, il 19% di 1.500 euro, con punte fino a 3.000 euro.