A sei mesi dalla dichiarazione dello stato di emergenza internazionale da parte dell’OMS sono ancora quasi 16 milioni i casi nel mondo, una situazione inedita e dalle conseguenze gravi e imprevedibili.
Questo è il bilancio tracciato dal direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus (in foto), nel corso dell’ultima conferenza stampa. Il direttore ha sottolineato come nelle ultime 6 settimane il numero di casi di coronavirus sia raddoppiato molto rapidamente in tutto il mondo, dando luogo alla “peggiore emergenza sanitaria globale mai affrontata”. Quando l’OMS ha dichiarato lo stato di emergenza il 30 gennaio del 2020 erano registrati meno di 100 casi di Covid19 al di fuori della Cina e nessun decesso, oggi sono oltre 16 milioni i casi confermati e il bilancio continua a salire.
Anche in Italia abbiamo assistito a un’impennata di casi in tutte le regioni, comprese le virtuose Veneto e Campania, note per il basso numero di contagi e focolai rispetto alle maglie nere di Lombardia ed Emilia-Romagna. In particolare il governatore De Luca ha annunciato il ritorno a misure più restrittive per tutti i cittadini.
La seconda ondata di coronavirus prevista per l’autunno da quasi tutta la comunità scientifica internazionale sembra essere quindi già alle porte. Dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brussaferro, che a maggio in audizione presso il Senato aveva stimato una recrudescenza “meno violenta” del coronavirus a settembre, fino alle voci fuori dal coro come il professore Giulio Tarro che proprio in una intervista a Ricerca e Salute aveva stimato che col caldo tutto sarebbe tornato alla normalità, gli scienziati sembrano essere stati smentiti dai numeri presentati oggi dall’OMS.
La mortalità
Ciò che preoccupa gli esperti del World Health Organization, nota in Italia come Organizzazione Mondiale della Sanità, è però il numero di morti che in queste settimane ha ripreso a salire portando il conto a oltre 640 mila. Mantenere i tassi di mortalità quanto più possibile vicino a zero è l’obiettivo, hanno spiegato da Ginevra, ma per raggiungerlo è necessario il rispetto di stringenti misure di sicurezza e igiene.
Il segretario generale ha confermato che, come previsto dal Regolamento sanitario internazionale questa settimana verrà riunito il Comitato di emergenza. Lo scopo è rivalutare la pandemia in atto e definire le linee guida da seguire per il futuro contenimento dei contagi.