Coronavirus: Iss, impossibile escludere rischio di nuove infezioni

“E’ errato parlare di ‘rischio zero’ di nuove infezioni”.

Lo ha dichiarato Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss, commentando le notizie riportate da alcuni organi di stampa. Rezza ha sottolineato che il governo italiano ha anticipato i provvedimenti presi da altri Paesi europei e che questi “diminuiscono certamente la probabilità di arrivo di pazienti infetti”, ciò tuttavia “non vuol dire che si possa escludere questa evenienza, anche perché il traffico dei passeggeri verso l’Europa non sarà mai del tutto bloccato. Quindi in questa fase si deve ragionare in termini probabilistici, ed è errato fare riferimento a un ipotetico ‘rischio zero'”. “Certamente – ha proseguito Rezza – la diminuzione del volume di passeggeri in arrivo da zone a rischio riduce la probabilità di introduzione dell’infezione attualmente, ma ciò non vuol dire che il peggio sia passato in quanto bisogna tenere altissima l’attenzione finché i focolai cinesi particolarmente attivi non saranno posti sotto controllo.
Per quanto riguarda il paragone con l’influenza, questo è semplicemente dovuto al fatto che non essendoci attualmente circolazione del nuovo coronavirus in Italia la stragrande maggioranza delle febbri rilevate in questo momento sono attribuibili al virus influenzale, ma non vuol dire automaticamente che la minaccia posta dal nuovo coronavirus debba essere posta sullo stesso piano, essendo la pressoché totalità della popolazione suscettibile a un virus totalmente nuovo”. In definitiva il direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss ha invitato a “esprimere estrema cautela sulle valutazioni in merito a un fenomeno nuovo“.