Combattere la dipendenza da cocaina con onde elettromagnetiche

Careggi: uno studio scientifico conferma l’efficacia fornita da questa stimolazione

Stimolare in modo elettromagnetico il cervello può aiutare a combattere la dipendenza da cocaina.

A confermare l’efficacia della tecnica è uno studio condotto presso l’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi a Firenze.

La terapia con onde elettromagnetiche già in uso in vari centri, genera micro-scariche elettriche indolore che stimolano le aree del cervello dove si ritiene si trovino i centri della dipendenza, tendendo a ripristinare il fisiologico funzionamento cerebrale.

La validità della metodica è stata studiata dai ricercatori della struttura fiorentina e accertata rispetto all’effetto placebo, arruolando un gruppo di pazienti che sono stati sottoposti a un periodo di osservazione di tre mesi.

“I risultati della nostra ricerca pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Plos One – spiega il professor Guido Mannaioni dell’Università di Firenze, fra gli autori dello studio e direttore della Tossicologia Medica di Careggi – sono a conferma, con metodo rigoroso, dell’efficacia della stimolazione cerebrale con onde elettromagnetiche per la cura della dipendenza da cocaina. La validità della terapia, già in uso in vari centri e in fase di attivazione anche a Careggi è stata studiata e accertata rispetto all’effetto placebo, nella capacità di ridurre nel breve periodo il bisogno di assumere la sostanza stupefacente”.

“La sperimentazione no profit realizzata con finanziamenti di Careggi – prosegue Mannaioni – è stata eseguita secondo il modello del doppio cieco con gruppo di controllo e ha previsto la somministrazione randomizzata della terapia ad alcuni pazienti con apparecchio attivo e ad altri con emissioni neutre, prive di effetti, senza che le persone e i sanitari coinvolti fossero a conoscenza della condizione di funzionamento dello strumento”.

Il gruppo di pazienti arruolati per lo studio era composto da 62 persone. “La verifica oggettiva dei risultati raccolti – conclude Mannaioni – senza suggestioni involontarie negli sperimentatori e nei pazienti, ignari rispetto all’effettiva somministrazione, ha consentito di verificare con rilevante validità statistica, nei soggetti realmente sottoposti alla terapia, un miglioramento della capacità di resistere alla dipendenza, essenzialmente psicologica, causata dall’uso di cocaina. I risultati sono stati confermati a seguito di un periodo di osservazione di tre mesi”.