Scoperto il meccanismo per combattere l’obesità

Nel nostro corpo esistono due tipi di grasso bianco, deputato all’immagazzinamento dei grassi e il bruno

Ricercatori dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare scoprono un meccanismo fondamentale che apre nuove strade per combattere l’obesità.

L’epidemia di obesità nel mondo occidentale rappresenta una delle sfide della medicina moderna.

Negli Stati Uniti quasi il 43% della popolazione è obeso, nella regione europea dell’Oms il 20%, in Italia quasi il 10%. L’obesità è un grave fattore di rischio per patologie cardiovascolari, per il diabete di tipo 2 e per certi tipi di tumori, ma mancano terapie farmacologiche. Una possibilità è data da un “cambiamento” del grasso. Nel nostro corpo esistono infatti due tipi di grasso, il cosiddetto grasso bianco, deputato all’immagazzinamento dei grassi, e il grasso bruno, deputato invece alla dissoluzione del grasso, che in questo tessuto viene convertito in calore.

Insomma, il grasso bruno “brucia i grassi”. Purtroppo, la quantità di grasso bruno è esigua e diminuisce con l’età. Esiste però la speranza di poter “istruire” il grasso bianco a diventare simile al grasso bruno (in questo caso il grasso si chiama beige, a rimarcare il colore intermedio tra i due tipi di grasso). Lo studio pubblicato su Nature Metabolism, condotto dalla dott.ssa Camilla Bean dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm) e coordinato dal prof. Luca Scorrano, ordinario di Biochimica del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, Principal Investigator del Vimm di cui è stato Direttore Scientifico, apre una strada in questa direzione.