In arrivo il “super Green pass”: ecco tutto ciò che c’è da sapere

Cosa accadrà ai lavoratori con l’introduzione del Super Green pass il 15 ottobre?

Con l’entrata in vigore del nuovo decreto sul Super Green pass, il certificato verde amplierà la sua applicazione in un contesto dove ancora non era obbligatorio: l’ufficio. Tutti lavoratori, infatti, dovranno possedere il passaporto sanitario, ottenibile con il vaccino anti Covid oppure con un tampone da ripetere periodicamente. Tante le domande – e le proteste – che hanno accolto questo nuovo provvedimento licenziato da governo Draghi.

“Con un trend positivo si potrà ridurre l’applicazione del Green pass”

Proprio alla vigilia dell’introduzione del “Super Green pass” però si parla già del suo “pensionamento”. Un futuro molto prossimo secondo le fonti del ministero della Salute. La certificazione verde già nel 2022 potrebbe più non essere la stessa, e anzi, essere addirittura cancellata, visti gli incoraggianti dati sui contagi. Serpeggia, infatti, la possibilità di una sua drastica riduzione d’uso già all’inizio del nuovo anno. “Sarà possibile rivedere ed eventualmente ridurre l’attuale applicazione del green pass con l’inizio del nuovo anno se i dati dell’epidemia di Covid-19 continueranno a mostrare un trend di miglioramento”, dice il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, all’Ansa.
“Una valutazione più precisa – annuncia – sarà fatta a dicembre in concomitanza con la scadenza dello stato di emergenza che auspichiamo possa avere termine”. Sulla validità del Green Pass, Andrea Costa sottolinea: “Rimarrà valido per 12 mesi per i vaccinati con la terza dose e per quelli con doppia dose che ancora non rientrano nelle fasce ‘booster'”.

Dal 15 ottobre arriva il “super Green pass”

L’attenzione sul certificato verde, che dal 15 ottobre amplia i suoi usi presso tutta la società civile – sarà infatti obbligatorio anche per recarsi al lavoro – è ai massimi livelli. Il Green pass per l’occasione è già stato ribattezzato dai media “super Green pass”, quando sarà obbligatorio il “QR code sanitario” in tutti i luoghi di lavoro. Il decreto legge del Super green pass è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre scorso e firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella il 21, facendo così diventare l’Italia l’unico Paese “civile” ad applicare il Pass in qualsiasi ambito lavorativo e sociale.

Le nuove direttive per i lavoratori pubblici e privati

Le linee guida del Governo sono chiare e intendono incentivare forzosamente le persone a vaccinarsi: il lavoratore, pubblico o privato, sprovvisto della certificazione verde, dal 15 ottobre sarà considerato assente ingiustificato senza diritto allo stipendio fino alla presentazione del Green pass. Le sanzioni per chi va al lavoro senza passaporto sanitario vanno da 600 a 1.500 euro, più quelle “disciplinari” previste dai contratti collettivi di settore. In alcuni casi il lavoratore inoltre perde qualsiasi tipo di retribuzione, anche previdenziale. I giorni di assenza, causa mancato Green pass, verranno considerati “ingiustificati”, non concorreranno quindi alla maturazione delle ferie e comporteranno la perdita della relativa anzianità.

Dal 15 ottobre la modalità di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni sarà di regola quella in presenza. Dunque addio allo smartworking se non per esigenze d’ufficio conclamate.

“La non possessione della certificazione verde non può diventare un diritto per il dipendente di lavorare a casa”, è il monito del Governo.