Sicob: “Nei pazienti è presente un’infiammazione cronica dei tessuti che predispone alla trasformazione cancerosa”
Non accenna a diminuire l’epidemia di obesità, nonostante diversi studi abbiano evidenziato che l’eccesso di peso aumenta le possibilità di ammalarsi di tumore e anche di sviluppare forme più aggressive e difficilmente curabili.
Studi dimostrano però l’efficacia della chirurgia nel ridurre, in pazienti obesi, l’incidenza di diversi tipi cancro, come quello a seno, colon, endometrio, pancreas, prostata, fegato, ovaio e tiroide. Questo uno dei temi affrontati in occasione del 29esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità delle Malattie Metaboliche (Sicob), che si chiude oggi a Firenze. Dal 1975 ad oggi l’obesità nel mondo è quasi triplicata e sempre più spesso riguarda anche ragazzi e bambini.
“Obesità e sovrappeso – spiega Marco Zappa, presidente Sicob – sono tra i fattori di rischio noti per molti Tumori. Questo deriva dal fatto che fatto che, nelle persone obese, è presente un’infiammazione cronica dei tessuti che alla lunga predispone alla trasformazione cancerosa delle cellule per effetto dell’incremento degli acidi grassi e dei radicali liberi che inducono mutazioni nel DNA. Il grasso, inoltre, è un deposito naturale di sostanze che producono ormoni, come gli estrogeni, coinvolti in vari tipi di Tumori. In aggiunta, provoca nel sangue elevati livelli d’insulina e di fattori di crescita che aumentano la crescita cellulare (soprattutto delle cellule tumorali).
Infine il paziente obeso presenta un’alterazione della flora batterica intestinale che porta a uno squilibrio che aumenta il danno cellulare”. Diversi studi scientifici, aggiunge, “hanno stabilito la superiorità della chirurgia bariatrica rispetto alla dieta nel calo ponderale a lungo termine e studi ora ne esaminano il ruolo in chiave antitumore. In particolare, i pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica hanno un rischio 5 volte ridotto di sviluppare Tumori ormono-dipendenti (mammella, endometrio e prostata). Tra gli interventi bariatrici, il bypass gastrico, grazie al suo effetto metabolico, è quello associato alla maggior riduzione del rischio di sviluppare le suddette neoplasie”.