Covid: l’Europa si prepara al “Vaccine Day”

E’ stato annunciato dalla Commissione Europea che sarà il 27 dicembre

Si attende per la fine del 2020 la somministrazione in Europa delle prime dosi del vaccino Pfizer/Biontech. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha infatti fatto sapere che l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, si esprimerà ufficialmente al riguardo anticipatamente rispetto a quanto previsto e precisamente il 21 dicembre, di modo che le prime dosi possano essere distribuite a partire dal 27 dello stesso mese, giorno denominato, non senza una punta d’ironia, V-day (vaccine day) dalle principali testate giornalistiche. Intanto partono gli appelli dei vari paesi membri dell’Unione affinché l’inizio delle somministrazioni avvenga in contemporanea, cercando così di scongiurare la preoccupante eventualità che qualcuno venga lasciato indietro. Al riguardo il presidente della Commissione europea non ha lasciato dubbi e ha asserito che tutti i 27 membri dell’Ue partiranno col piano vaccinale “lo stesso giorno”. Sarà comunque dopo le feste che si assisterà nella sua interezza alla realizzazione della prima fase della vaccinazione in massa della popolazione, fase che prevede, così come comunicato dal Ministero della Sanità, la somministrazione del vaccino agli operatori sanitari e sociosanitari, ai residenti nelle Rsa e al relativo personale e alle persone di età avanzata. La fase in questione prevede un totale di 1,83 milioni di dosi, da somministrarsi due volte a distanza di 21 giorni. Il vaccino, una volta in Italia, sarà distribuito nelle varie regioni, all’interno delle quali saranno allestiti dei punti di somministrazione, per un totale di 294 punti in tutta la penisola, di cui però solo 222 sono provvisti di celle Ult (Ultra low temperature) per la conservazione delle dosi alla temperatura ottimale, ma il numero salirà a 289 dal 7 di gennaio, e somministrato a coloro che ne avranno diritto su base puramente volontaria. E al riguardo il noto infettivologo Matteo Bassetti ha espresso le sue perplessità, ritenendo, infatti, che, una volta partita la campagna, ci si troverà di fronte alla parte più difficile, cioè “convincere gli italiani a vaccinarsi”. Per quanto certi possano essere i piani e le date, non di poco conto sono le incertezze che ancora si hanno, quali la durata dell’immunità offerta dal vaccino o la sua efficacia nell’evitare la trasmissione del virus. Tuttavia, quali che siano le risposte alle tante domande che ci sono e che è inevitabile che ci siano, indubbio è che una svolta si attende ormai da quasi un anno e questa tanto attesa svolta è qui e arriva col nuovo anno.