“Ora che anche da prestigiose fonti accademiche londinesi arriva la conferma sull’efficacia dello Sputnik V, non vedo perché l’Italia non dovrebbe considerare di aggiungere anche il vaccino russo a quelli già utilizzati dalla nostra sanità, colmando il vuoto imprevisto lasciato dagli altri fornitori” a dichiararlo è l’assessore alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte Maurizio Marrone, che spiega: “La riduzione delle forniture di Pfizer e le controindicazioni su Astrazeneca per gli ultra-cinquantacinquenni hanno ridotto le dosi di vaccini anti covid disponibili consegnate dal Governo, costringendo la Regione Piemonte a rimodulare il piano di vaccinazione per ben tre volte. Una situazione che il Presidente Cirio ha fatto bene a bollare come paradossale”.
“Alle Regioni – prosegue Marrone – non è consentita alcuna autonomia di approvvigionamento dei vaccini anti Covid, ma in qualità di Assessore alla cooperazione internazionale sarà mia cura scrivere al commissario nazionale Arcuri per segnalargli l’opportunità di attivarsi con la Federazione Russa al fine di trattare la fornitura all’Italia: Putin ha parlato di 100 milioni di dosi a disposizione per l’Europa, ma Angela Merkel si è già mossa pubblicamente per la Germania e sarebbe triste scoprirci in fondo alla fila, una volta che l’EMA avrà formalizzato il via libera allo Sputnik V”.