8 marzo: Colao alle giovani professioniste, credete fermamente in voi stesse

Lo studio è importante, ma non è l’unico fattore che può consentire di superare il gap di genere esistente nell’accesso ai vertici della carriera professionale, soprattutto in ambito sanitario e universitario. La consapevolezza di sé e la capacità delle donne di fare sistema sono gli elementi chiave per sfondare quel soffitto di cristallo che ancora resiste alla spinta della meritocrazia.
In occasione della Giornata internazionale della donna proponiamo parte dell’intervista rilasciata dalla professoressa Annamaria Colao, endocrinologa e scienziato di fama mondiale da sempre impegnata attivamente nella promozione del diritto alla salute nella sua Napoli e in tutta Italia*.

Professoressa, è titolare della cattedra Unesco in educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile presso l’Università Federico II di Napoli, una delle prime in Europa, quali sono le azioni messe in campo?

Nonostante la “giovane” età della nostra Cattedra, nata nel settembre 2019, sono diverse le iniziative messe in campo. Prima fra tutte il progetto OPERA di contrasto all’obesità, che ha fatto tappa a Napoli per un grande congresso internazionale, che prevede un’azione di contrasto e prevenzione integrata. Sono numerose le pubblicazioni prodotte quest’anno dai componenti dello staff e tante le importanti sinergie avviate con enti pubblici e del terzo settore per diffondere la cultura della prevenzione tra la popolazione partendo anche dal modello di “ospedali da campo” nelle piazze italiane dell’associazione Campus Salute con il progetto Campus 3S, tra i promotori della Cattedra, di cui sono presidente. L’obiettivo è diffondere una cultura della salute che attraverso gli esperti arrivi fino ai cittadini, erogando visite mediche ed esami diagnostici gratuiti.

Come si coniugano sostenibilità e salute?

Puntiamo a un approccio concretamente multidisciplinare. La salute è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e diffondere la cultura della prevenzione assume un ruolo fondamentale per raggiungerlo. Altro progetto molto importante per la Cattedra Unesco sarà lanciato nella primavera 2021 per rendere Napoli capitale della salute femminile con l’evento “Donne”. Un grande progetto affronterà il mondo della salute e dello stile di vita femminile sotto molteplici punti di vista, dai controlli medici gratuiti a momenti di approfondimento culturale fino ad arrivare a showcooking con importanti chef sulla cucina salutare.

Lei  è la prima donna ad aver vinto il Geoffrey Harris Award 2020 per il migliore neuroendocrinologo d’Europa. Secondo l’Istat oggi le laureate dell’area medico-sanitaria superano gli uomini, tuttavia il gap di genere permane ancora nell’accesso ai vertici della professione. Cosa consiglia alle giovani professioniste oggi?

Sono stata fortunata nell’avere avuto i migliori collaboratori, uomini e donne dedicati alla ricerca e alla cura dei malati, e che hanno avuto fiducia in me. Così come ho avuto la fortuna di aver avuto grandi maestri, mio padre medico e Gaetano Lombardi, il mio mentore.
La prima cosa che mi  sento di suggerire alle giovani che intraprendono la mia professione e non solo, è quella di dedicarsi interamente alla propria preparazione cercando di migliorare continuamente. È importante mettersi in gioco poiché in periodi come quelli che viviamo, in cui persiste un problema di classe dirigente, la vera differenza è rappresentata dalla qualità e mi piace pensare che finalmente sia arrivato il momento in cui ad essere premianti saranno il merito e le capacità personali. In ultimo, suggerisco di credere fermamente in noi stesse. Se non ci crediamo noi, chi può crederci?

 

*L’intervista completa è stata pubblicata nel settembre 2020 su CulturaIdentità, allegato mensile de Il Giornale, a firma di Maria Neve Iervolino